Ok, ok… ora non voglio iniziare discutere di quanti limiti possano avere queste app, ho avuto anche io quel periodo in cui mi ero fatto prendere dalla curiosità ma, per fortuna, ho saputo resistere alle tentazioni di testare l’app di turno… fatta eccezione solo per termux che però utilizzo per altri scopi.
Su una cosa però ci terrei ad obiettare, purtroppo Fedora 33 è in end of life da più di un anno, questo significa che non vengono più forniti aggiornamenti ne per fedora, ne tantomeno per i software che solitamente vengono forniti tramite i repository ufficiali… per non parlare poi, cosa non meno importante, delle varie librerie che spesso i programmi potrebbero richiedere come dipendenze per il corretto funzionamento.
Ciò premesso, come avrai avuto modo di constatare, su Fedora esiste un percorso comune a tutti i file che forniscono le “fonti”, ogni file però contiene le informazioni per una singola fonte… i file in questione sono per l’appunto situati nel percorso /etc/yum.repos.d
ed hanno estensione .repo
Solitamente all’interno del file vengono indicati alcuni parametri che servono a fornire al sistema le corrette informazioni per raggiungere la fonte (o repository).
Ovviamente dovrai creare all’interno del percorso /etc/yum.repos.d/
un file che abbia al suo interno le informazioni richieste… giusto per fare un esempio, potresti creare il file blender.repo
e al suo interno potrebbe contenere, ad esempio, informazioni come queste seguenti:
[repository]
name=nome_repository
baseurl=url_repository
Di solito questi parametri vengono forniti da chi gestisce il repository… spero che tu sia almeno riuscito a trovare una guida con i parametri corretti e mi auguro che tu non abbia la necessità di dover installare dipendenze particolari, altrimenti ti anticipo che non sarà affatto semplice riuscire a reperirle (sicuramente non potrai farlo tramite i repository).