Btrfs, home, root in F33

ciao,
un post di frafra informava che

In Fedora 33 ci sarà Btrfs di default con spazio unico per home e root, su due volumi separati

Ora, a parte che non ho mai lavorato su quel file system (però uno si fida, se gli sviluppatori hanno deciso per un cambiamento così radicale… in ogni caso, immagino e auspico che ci sarà un’opzione di scelta specifica), cosa vuol dire «spazio unico su due volumi separati»? Non è un po’ contraddittorio (se qualcosa è uno, non può essere due, almeno da Aristotele in poi…), o forse mi sfugge qualcosa?
E non sarà in qualche modo pericoloso NON lasciare separati i due ambienti, dato che servono a fini ben diversi?
Infine: il termine ‘volumi’ mi fa pensare al partizionamento LVM, che sto accuratamente evitando perché mi sembra inutile per le mie esigenze. Anche qui, spero ci sia la possibilità di rimanere con la struttura più tradizionale…
Grazie dei chiarimenti

Ciao Aiace!
Non ho ancora letto i dettagli di questa novita’ in Fedora, ma immagino che sia un’opzione personalizzabile in fase di installazione, come al solito.

Per quanto riguarda i dettagli di btrfs, ti rimando alla pagina su wikipedia, molto dettagliata:

Non so se btrfs verra’ comunque proposto sopra LVM pero’, perche’ molte features di LVM sono ormai integrate dentro btrfs (vari livelli di raid, aumento e riduzione del fs online, compressione di dati, etc) e sono proposte anche alcune feature prese da fs “distribuiti” (ad es il bilanciamento a livello di diversi block devices, etc).
Sembra annunciarsi come un interessante pezzo di software :wink:

Non credo. Non sono espertissimo, ma btrfs, così come ZFS (ho spippolato più con quest’ultimo che con l’altro, ma a occhio credo che di base i due file system siano per certi versi simili), btrfs oltre a essere un file system, integra anche il concetto di volume manager. Quindi non è necessario creare la partizione, creare l’LVM, all’interno del Volume Group creare i volumi logici e quindi formattarli con un file system, sia esso ext4 o xfs o altro. Btrfs stesso gestisce i volumi: partizione -> btrfs -> volumi. I volumi, detta rozzamente e per semplificare, possono essere visti come delle partizioni. Insomma è un po’ tutto rovesciato.
Quindi. Partizione formattata con btrfs, a quel punto avremo che so, 250 GB di spazio. Su questo spazio vivono sia la /home che la root, o qualsiasi altro volume che andremo a creare. Quindi non avremo più il problema della partizione / (dove finiscono i programmi installati) piena, e la home con un sacco di spazio libero (o viceversa) con conseguenti necessità di ridimensionare LVM, filesystem, partizioni, gparted e compagnia. Sebbene lo spazio sia condiviso, i volumi sono separati, quindi potremo formattarne uno e lasciare intatto l’altro. Creare snapshot di uno, abilitare la compressione sull’altro, ecc.

Poi chiaramente, come è sempre stato, se uno si è sempre trovato bene senza LVM, con le partizioni separate o con una partizione unica, partizioni formattate in ext4, ecc. come dice @bebo_sudo, in fase di installazione potrà fare come ha sempre fatto.

Vuol dire che condivido la partizione e lo spazio, con ovvi vantaggi, ma allo stesso tempo sono separati e possono a vere varie opzioni di mount o flag separati, ad esempio uno compress zstd, uno no compress o altro algoritmo di compressione, oppure “nocow”.
Altro vantaggio è che in caso di snapshot, escludi il subvolume, cioè puoi fare lo snapshot solo del subvolume radice (del sistema) ed escludere quello della home (dati utenti) e farlo magari separato e inviarlo c a un disco o server di backup con “btrfs send”…
Altro vantaggio (l’installer di Fedora ancora non lo supporta, ma lo supporterà) è che in caso di reinstallazione, puoi conservare il subvolume home ed eliminare e reinstallare il subvolume radice.

LVM è più complesso da gestire rispetto a Btrfs e alla fine sono due cose diverse.

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Posso dirti al 100% che non sarà cosi (Ho seguito tutta la discussione sulla mailing list), direi per fortuna perché non avrebbe senso.
Stanno valutando se abilita la compressione, dove abilitarla e quali altri subvolumi fare.

Mi sembra che Fedora 33 sia una rivoluzione: https://www.miamammausalinux.org/2020/07/fedora-33-sara-tra-le-release-piu-grandi-degli-ultimi-anni/

In questo articolo si parla di abbandono al supporto del BIOS legacy, in favore del solo UEFI vorrei capire se un computer con il BIOS non UEFI (vecchio BIOS) si possa installare Fedora ?

Ciao

È vero. È una release con un grande numero di cambiamenti. Se si parte da Fedora 20, è seconda solo a Fedora 21 per numero totale, ed è la prima in assoluto per numero di cambiamenti a livello di sistema (fonte: una mail sulla lista devel).

Qui c’è la lista completa: https://fedoraproject.org/wiki/Releases/33/ChangeSet

Per quanto riguarda l’abbandono del BIOS legacy, no, a quanto ho capito non è ancora il momento.
C’è stato un thread sulla lista devel giusto per discuterne, ma non è stato proposto come cambiamento imminente. Ma prima o poi succederà, così come venne abbandonata l’architettura a 32 bit qualche release fa.