Sicuro di volerti buttare sul sistemista puro e non su qualcosa di intermedio, tipo devops e simili? In piccole realtà è necessario sapere sia come configurare una macchina sia come realizzare qualche strumento, nelle grandi saper fare gli strumenti giusti è necessario per fare configurazioni/installazioni/aggiornamenti su tante macchine.
Se sapessi programmare in Python con un po’ di Flask o di Django ti potrei già indirizzare verso alcune aziende che accettano anche lavoratori da remoto, senza alcun certificato (repository pubblici, partecipazioni in progetti, commit e Stack Overflow solitamente contano di più).
Il software libero e le sue comunità sono palestre incredibili. Spesso le persone non se ne rendono conto. Meglio passare nove mesi chiusi in casa a sviluppare, senza essere pagati, una libreria per Django che poi viene utilizzata da qualche decina di migliaia di persone, o partecipare come sistemista nel progetto Fedora facendo esperienza, che farsi un corso per un database Oracle (secondo me, soprattutto da quando Oracle sta iniziando ad attaccare PostgreSQL, il che lascia presumere che il vento stia cambiando…).
Il Linux LPI lo farei, gli altri no (con WMware intendi VMware, vero? attento a queste sviste in un CV, perdi subito di credibilità) ed il costo dell’esame è molto contenuto.
Se non hai una qualifica buona in lingua inglese, è l’ora di prendersela, altrimenti sei tagliato fuori.
C’è una carenza di figure tecniche specializzate. Ad esempio, ho visto disoccupati seguire un corso serale gratuito che ha organizzato la mia associazione culturale (grazie ad un professore di elettronica andato in pensione) che hanno trovato lavoro nel mondo dei PLC. Varie aziende contattano me o il GLug del quale faccio parte perché cercano programmatori.
Il titolo di studio o il certificato conta fino a un certo punto: ho visto informatici che non trovano lavoro, dopo aver impiegato 8 anni a prendersi una laurea triennale (con una votazione bassa), senza alcuna esperienza lavorativa ed un curriculum imbarazzante (con errori e incongruenze indicibili)… Cento volte meglio andare ad imparare un linguaggio di programmazione come si deve, partecipare a qualche progetto libero, fare esperienza, darsi da fare, ed entrare nel mondo del lavoro. Una persona sveglia, volenterosa, che non è un mago della programmazione io la assumerei nella mia azienda (sono il cofondatore di una startup), un laureato in informatica addormentato che conosce solo Windows no
Non voglio sminuire le università (ci sono facoltà e facoltà, e modi molti differenti per affrontarle) o certificati (il Linux LPI secondo me è molto interessante ad esempio), ma solo consigliarti di pesare bene tutto. Chi ti vende un corso non ti offre un lavoro, ti fornisce un servizio in cambio di soldi, è bene tenerlo a mente.
Te ne racconto un’altra: una azienda dietro casa mia aveva così bisogno di programmatori Python che ha fatto un corso gratuito alla fine del quale ha assunto alcune persone.
Alcuni link interessanti:
https://remotebase.io/
http://www.rent-acoder.com/