Fedora spin e remix: ma a voi interessa?

Da tempo penso che la possibilità di creare versioni personalizzate di Fedora (tramite spin e remix) sia una delle caratteristiche più interessanti di questa distro. Il meccanismo è relativamente semplice per un utente di media esperienza. Mi sarei aspettato, negli anni, di veder proliferare molte versioni oltre alle spin ufficiali.

Ogni tanto provo a fare un giro e mi pare invece siano molte di più le derivate/personalizzazioni di altre distro.

Ma a voi questa caratteristica di Fedora piace? Pensate che sia utile? Andrebbe promossa di più o alla fine comunque le altre distro sanno fare di meglio?

Io in sincerità Fedora l’ho sempre usata con gnome :slightly_smiling_face: penso che i principali DE ci siano guasi tutti , una cosa bella che le iso delle spin vengono create dal team Fedora , perciò sai chi le fà , le derivate tipo di ubuntu che ne esistono una caterba , non si sà mai come funzionano o chi cè dietro :slightly_smiling_face:

E’ utile certamente ma trovo piu funzionale la netinstall

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Un conto è una Spin, che sta sotto al cappello del Project. (Per esempio qualcuno si sta muovendo per creare una Fedora i3 Spin: https://pagure.io/Fedora-Council/tickets/issue/343). Quindi devi sottostare a regole e procedure (anche di apporvazione); ma poi diventa qualcosa di ufficiale, sarà sempre una distribuzione Fedora (alla fine, come dice @JackDaniels, usando la netinstall più o meno puoi ottenere la stessa installazione che avresti usando la ISO di una certa Spin).

Una Fedora Remix invece è una tua (o di un gruppo) distribuzione creata con i tool messi a disposizione da Fedora, dove per esempio puoi includere pacchetti non presenti nei repository ufficiali; e però non sta sotto al cappello del project, quindi non dovresti usarne il logo e il nome, e non si tratterà di una distribuzione Fedora, ma di una Fedora Remix, appunto.

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Grazie per i feedback. Il “sondaggio” è per capire il livello di interesse/partecipazione intorno all’argomento.

Considerando che ormai saranno tre anni che uso solo la versione Cinnamon :wink:
Direi che le spin interessano a tanti :slightly_smiling_face:

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Anch’io da anni vado di spin in spin… eccezion fatta per una brevissimo periodo in cui ero tornato a GNOME.
Comunque devo dire che oltre alle spin, trovo molto interessanti anche i progetti dei bundle labs.

A dire il vero, intendevo più che altro spin/remix come un modo per creare “derivate” attraverso il processo di personalizzazione con file kickstart. Le spin ufficiali sono fatte così [1], e ce ne sono un certo numero, legate a DE o SIG. Ma se osserviamo l’universo Debian/Ubuntu (ad esempio), vediamo che ci sono un gran numero di derivate. Non tutte ugualmente diffuse, ma sicuramente numerose.

Forse è un pregio di questa distro, che è riuscita a mantenere l’interesse nel “recinto” delle spin ufficiali.

[1] https://pagure.io/fedora-kickstarts

secondo me, proprio perché ci sono già molte spin ufficiali, non si sente il bisogno di creare una remix. se devo essere sincero però, da questo punto di vista quasi mi dispiace che sia cessato lo sviluppo di una derivata sicuramente valida come korora… anche se è l’unica che abbia avuto modo di conoscere.

korora la provai pure io , chissa perchè è stata abbandonata :slightly_smiling_face:

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Il mondo Open e’ un bazaar diveca Erich Raymond. Idee che vengono , idee che vanno. Di solito quando una cosa e’ veramente buona difficilmente viene abbandonata o passa sotto traccia. Evidentemente era la solita fork diversa dall’origine solo per il nome , tema , icone e qualche pacchetto custom. Personalmente meglio puntare sulle vecchie distribuzioni , le nuove o muoiono poco dopo o diventano un’accozzaglia di roba. Debian-Ubuntu-Fedora-Archlinux-Gentoo non serve altro

@edmondo, non ne ho idea, l’ultimo rilascio ufficiale risale al 2017 con la versione basata su Fedora 26… poi credo che sia stata rilasciata con molto ritardo una versione basata su Fedora 27, ma il progetto era già in fase di abbandono.

@JackDaniels Korora era un po’ la Mint o la Manjaro di Fedora, si prefiggeva di offrire un sistema out-of-the-box con integrati già tutti i repository di terze parti e alcuni pacchetti non presenti di default su Fedora… che per carità, può anche starci. Poi potremmo perderci ore sull’utilità della frammentazione che c’è nel panorama GNU/Linux, ne hanno dette e se ne dicono tante, ma è l’altra parte della medaglia dell’open source in fondo… nel bene o nel male.
Anche Ubuntu quando è uscita è stata oggetto di scherno da parte degli utenti Debian; tanto per dire, nella community di Debian si usava dire che Ubuntu fosse un’antica parola africana che significava “Io non so configurare Debian!”

E pensare che korora era nata come installer di gentoo , dopo pochi anni fù abbandonato il progetto , poi ricompare come distro basata su Fedora è adesso riscompare , chissa quando risalterà fuori su cosa si baserà :slightly_smiling_face:

ai posteri l’ardua sentenza

:sweat_smile:

comunque credo non se ne sentirà più parlare, quando venne annunciato l’abbandono del progetto la motivazione fu la seguente:

Korora per il futuro prevedibile non potrà marciare in cadenza con le uscite di Fedora. Inoltre, per l’immediato futuro non ci saranno aggiornamenti della distribuzione di Korora.

Sad News! Development Stopped for Korora Linux

Se adesso si prova a collegarsi sul sito web ufficiale di Korora addirittura si viene automaticamente reindirizzati sul sito web di Fedora.

Neanche se ne capisce bene il motivo… quando abbandonarono lo sviluppo della distro basata su Gentoo almeno le motivazioni erano più valide:
Korora: Development hiatus and restart

In effetti @oStile10001 erano più valide , si vedrà in futuro cosa succederà al massimo l’ascio un appunto ai mie figli di risvegliarmi dalla tomba in caso di novità :rofl: In questo periodo è meglio prendere tutto sul ridere :slightly_smiling_face:

@oStile10001 le conosco quelle distribuzioni , a suo tempo usai l’italiana Sabayon che era (ed e’) una gentoo out-of-the-box e sopratutto una distribuzione con pacchetti interi (niente dev , tutto dentro). Non ti nascondo che ci ritornerei volentieri ma preferisco rimanere sulla vecchia fedora , preferisco una distribuzione solida nel tempo o meglio “solida da tempo”.

potremmo perderci ore sull’utilità della frammentazione che c’è nel panorama GNU/Linux

Credo che spin/remix siano uno strumento intelligente per evitare proprio questo. Nel senso che puoi rimanere nell’ambito della distro pur specializzando il “prodotto”. Almeno, io avevo cominciato il mio remix [1] per questa ragione. In pratica puoi automatizzare tutta una serie di step che faresti dopo una installazione standard, ma trovandoteli già fatti e con l’aggiunta della live.

[1] https://github.com/mbugni/fedora-remix

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Esatto :+1: che poi alla fine era l’obiettivo che si prefiggeva anche Korora…
Dovrebbe comunque essere questo il senso di qualsiasi remix o derivata, detesto anch’io le distro che hanno come unico scopo quello di utilizzare un tema personalizzato (e ce ne sono purtroppo), per fortuna però è un fenomeno che non riguarda Fedora.

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Per la mia esperienza, quando ho installato Fedora poi me la porto dietro aggiornandola alle nuove release finche’ (1) muore il pc/l’hardware diventa troppo obsoleto per le nuove release, o (2) durante un salto di versione o durante aggiornamenti di pacchetti “strani” si inchioda talmente male da dover richiedere una reinstallazione (cosa sempre piu’ rara, non mi succede piu’ da anni).
A quel punto preferisco reinstallare con una netinstall partendo dall’ultima release supportata.

Per le poche installazioni che faccio una netinstall + quei due comandi per installare rpmfusion & co bastano per tornare produttivi; fare il passaggio Fedora “liscia” -> remix -> installazione, penso sia piu’ “oneroso” dal punto di vista del tempo che fare quelle due operazioni a mano su una Fedora fresca.

Per ambienti di sviluppo/di produzione ho sempre usato centos base, e a quel punto quando si ha piu’ di una macchina da gestire si va di script consolidati nel tempo o IaC (ansible, salt, etc), e i server vengono “spersonalizzati” ancora di piu’. Mi e’ capitato un paio di volte di mettere mano a dei kickstart, ma era per fare operazioni veramente minimali, ad es per installazioni automatizzate di rete o server in ramdisk.

Penso pero’ che poter creare una distro personalizzata partendo da un kickstart sia qualcosa di sempre utile, e non penso verra’ abolito come sistema.

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