L’importante a mio avviso è che ci sia una comunicazione effettiva tra l’utente che cerca aiuto e l’utente che si propone di essere d’aiuto. Da una parte si cercherà di rappresentare correttamente il problema e di fare quanto richiesto; dall’altra si darà spiegazione (ove richiesta e non presente nei manuali… evenienza in verità rara) dei comandi e dell’iter seguito. C’è sempre un certo “trial and error” (soprattutto in un tentativo di soluzione a distanza) per cui su certi comandi diagnostici a mio avviso non c’è molto da spiegare se non rinviare (amichevolissimamente) al manuale; e d’altra parte molto lo si impara… facendo.
Certo è che se, dopo vari tentativi e forse a un passo dalla soluzione del problema, l’utente in cerca d’aiuto dice, senza preavviso, “ah no vabbé ho deciso di formattare”… qualche anatema se lo piglia (come è giusto). È successo ahimè varie volte, nonostante sia sempre stato fortemente sconsigliato; è meno “amaro” se quantomeno l’utente in cerca d’aiuto ammonisce di questo suo proposito con un certo anticipo e rappresentando certe inderogabili esigenze, sì che chi offre aiuto quanto meno sa come potrebbe andare a finire e può eventualmente usare altrimenti il proprio tempo. Mi piace pensare che comunque qualcosa rimanga, forse, utilizzabile da qualcun altro che venga a trovarsi in quella situazione… una traccia, un primo approccio da seguire (anche se non si ha pieno riscontro dell’esito di quell’approccio per via delle intemperanze dell’utente in cerca d’aiuto)
Comprendo comunque la frustrazione di vedere utenti che corrono incontro al proprio destino come i proverbiali lemming in caduta libera da una scogliera