Panther Alpha su Kickstarter è basato su Fedora

Se a qualcuno interessa su Kickstarter c’è un progetto denominato https://www.kickstarter.com/projects/panthermpc/panther-alpha-the-super-mini-computer il cui sistema operativo è basato, udite udite, proprio sulla nostra amata Fedora! Maggiori dettagli li https://www.panther-mpc.com/panther-os/.

Fedora viene descritta come:

Ovviamente i 21 anni si riferiscono a partire da quando è nato il sistema Red Hat Linux, di cui Fedora rappresenta il successore naturale.

Naturalmente non ho potuto resistere ed ho subito finanziato! :slight_smile:

Bene che si parli di Fedora :slight_smile:

“open source computer …] Mainline Linux Kernel Support” - Mi chiedo come faranno per i driver grafici. Speriamo in bene, sembra carino.

Non credo ci siano problemi, la GPU http://malideveloper.arm.com/resources/drivers/open-source-mali-utgard-gpu-linux-kernel-drivers/. Personalmente penso che il maggior problema sia la piattaforma ARM, dove Fedora è un po’ alle prime armi.

Mi auguro veramente che il progetto riesca, sarebbe bello vedere un’iniziativa prendere forma da un Linux open come Fedora. Finora questi dispositivi sono stati un po’ il feudo di Android. Per questo ho deciso di finanziare.

Adesso però mi verrebbe da lanciare un sondaggio: quanti di voi conoscono iniziative simili? Cioè prodotti basati esplicitamente su Fedora. Di Linux mascherati ne trovi ovunque, ma non si sa mai da quale origine sono saltati fuori.

Quindi gli unici driver liberi per Mali sono i Lima, un progetto di reverse engineering, giusto?

Di progetti simili che preinstallano Fedora o una sua variante nessuno direi. ARM è un campo minato se si cerca supporto libero e mainline su Linux.

Ho appena visto che hanno abbassato il prezzo della Talos Workstation: progetto molto interessante, ma per un privato ha un costo davvero elevato.

Francamente non ho idea di come faranno. Di ARM ne so poco, http://forums.fedoraforum.org/showthread.php?t=312182: te lo dico se e quando vedrò qualcosa.

Appunto. Sempre su kickstarter si legge:

… e cito dal forum:

Non ci resta che vedere come va a finire… e magari dare un aiutino. :wink:

Non mi risulta ARM stia collaborando per sviluppare driver liberi per Mali, per questo sono perplesso. Purtroppo ARM ha TrustZone che lo fa assomigliare molto alle ultime anti-features di x86 che impediscono all’utente il controllo completo della macchina; purtroppo bisogna accontentarsi.

Speriamo che siano seri e riescano a mantenere le promesse.

PS: mi rendo conto di aver scritto molto. Spero sia chiaro quello che intendo dire :slight_smile:

Ergosum mi ha fatto conoscere questo nuovo mini-PC qualche giorno fa; gli rispondo qua su fedoraonline :slight_smile:

Non faccio un’analisi tecnica perché, ovviamente, non conosco la piattaforma. Non conosco come hanno derivato la loro distro da Fedora (quali sono le differenze). Non ho mai avuto a che fare direttamente con le GPU ARM per cui non mi esprimerò nemmeno su questo per riconosciuta ignoranza. Lascerò da parte anche qualunque commento su software libero o proprietario perché non credo sia questo il punto (oltre ad essere noioso perché qua tutti conosciamo la storia pregi/difetti eccetera).

Per cui mi limiterò a commentare il prodotto dal punto di vista dell’utente con occhio tecnico (e molto critico), e dal punto di vista della vita del prodotto (visto che accennano qualcosa).

Eviterò di scrivere “secondo me” ogni volta. Tutto quello che scrivo è una mio opinione, ovvero c’è un “secondo me” davanti a tutto :smiley:

Loro scrivono “we believe to be the most efficient open source platform in the world today”. Metterei dell’enfasi sul “today”. Osservato oggi, il progetto può essere bello quanto si vuole ma domani? Credo sia importante sapere se questo è un progetto che può stare a galla da solo e che dia qualcosa in più, essere il migliore oggi, non mi sembra convincente perché lo sforzo necessario per doppiarli è davvero minimo per un concorrente. Dev’esserci un piano di lungo periodo non un sogno.

Questo progetto non mi sembra nulla di nuovo sul mercato come concetto, le novità dovrebbero stare nei componenti hardware più aggiornati rispetto ai modelli dei concorrenti attuali. Difatti, è un po’ la storia che loro stessi descrivono su kickstarter nella sezione “What we’ve been up to” (e anche sul forum lo dicono a chiare lettere). Quindi che succederà quando esce la Raspberry Pi4 o comunque la prossima versione di un prodotto più maturo? Per le aziende concorrenti con un modello d’affari più stabile è facile aggiungere quel poco che manca per uccidere una nuova azienda concorrente che basa tutto su un miglioramento hardware (vedere la storia dell’OUYA dietro alla quale c’era anche un’idea più originale). Se vogliono rimanere a galla devono fornire davvero qualcosa di più e non solo un aggiornamento hardware e una personalizzazione di Fedora. Potrebbe essere il supporto o altro, ma non è chiaro.

WHY WE STARTED
Vogliono abbattere i consumi, bello, bene. La differenza con un PC è evidente ma se guardiamo ai diretti concorrenti qualche Watt di differenza non cambia la vita a nessuno.

Condivido l’idea che gli utenti non utilizzano la maggior parte delle risorse di un PC: è verissimo. Ma il sistema deve poter rispondere ai picchi di carico e al fatto che gli utenti a volte lasciano le applicazioni aperte anche quando non le usano. Il fatto che mediamente le risorse utilizzate sono, diciamo, il 10% non mi sembra un buon argomento per dire che dovremmo fornire agli utenti dei PC con una potenza di calcolo tale per cui la media delle risorse utilizzate sia l’80%.

Focalizzarsi troppo su questo concetto rischia di portare ad avere un sistema in cui devi chiudere LibreOffice quando vuoi guardare un video su VLC. O devi chiudere qualche tab del tuo browser per liberare risorse e poter fare quello che vuoi. Già oggi su laptop con scarse risorse ho questo problema.

Purtroppo, noto fra i miei colleghi, la tendenza a dire “ma chi se ne frega dell’ottimizzazione per qualche byte qua e là, tanto i PC oggi hanno 8GB di RAM minimo”; “ma chi se ne frega se ci sono 10 livelli di astrazione, tanto i PC oggi hanno RAM e potenza di calcolo in abbondanza”. Questo porterà a del software esigente in termini di risorse.
Tanto per dire, MS Office nell 1996 era un word processor, oggi nel 2016 è ancora un word processor che fa, di base, le stesse identiche cose per il 95% degli utenti. Però richiede una quantità di risorse di gran lunga superiore. Anche la navigazione su internet esige sempre più risorse eppure non è cambiata così tanto negli ultimi 20 anni.

Ci deve essere una presa di coscienza lato software di una migliore gestione delle risorse. Ridurre l’hardware per ridurre i consumi e farci girare del software esigente di risorse mi porterà semplicemente ad abbandonare il prodotto. Nel caso di questo progetto dipende davvero dal tipo di utente che comprerà questo prodotto. E se volessi installare un videogioco dai repository? Funzionerà? Solitamente non gioco, ma una volta al mese voglio farmi una partita al gioco XY.
Nella loro idea, spaziano dal singolo utente, al piccolo ufficio, fino alle università. Tutti utenti con esigenze molto diverse e pensano di incanalare tutto in un sistema dalla risorse limitate perché credono che questi utenti non abbiano bisogno di potenza di calcolo. Probabilmente è vero ma richiede uno sforzo educativo più che tecnologico. Agli sviluppatori andrebbe spiegato di prestare più attenzione alle risorse che usano. Agli utenti andrebbe spiegato come si usa un computer, invece che cercare di costruirgli il PC attorno e forzare i loro comportamenti: è una missione impossibile.

Guardando nella nostra Patria c’è Praim che fa thin clients. Non vedo il loro obiettivo tanto diverso da quello di questa nuova azienda. Anche se non li chiamano thin clients, questo sono, anche se il mini-PC è indipendente da qualsiasi server.

L’utente che cercano è qualcuno che usa poco il PC. Lo usa per svolgere poche attività. Non vuole una gestione centralizzata (servers) ma vuole un PC completo nel palmo della mano.
Ma l’utente che cercano è l’utente degli smartphone/tablet, e questo prodotto non ha uno schermo. Uno smartphone con uscita HDMI-mini sarebbe molto più interessante.

WHAT PROBLEMS DO WE SOLVE
Il concetto di user-friendly è molto vago. Per un tecnico, una qualsiasi distribuzione Linux è probabilmente più user-friendly di Windows. Per l’utente base la facilità d’uso deriva principalmente dal Desktop Environment in uso e basta: cosa ci sia dietro al cofano non importa a nessuno. Creare l’ennesima distribuzione rischia di ritorcersi contro di loro perché non offriranno molto di più di una Fedora standard ma dovranno investire tempo e denaro per tenerla viva. Ma non commento oltre, forse era davvero necessario per poter ridurre l’uso di risorse al minimo: non lo so.

Sul loro forum, la prima cosa che si chiede è: posso installare Ubuntu? La gente ha le sue abitudini, a noi piace Fedora, ad altri piace Ubuntu, eccetera. Le distribuzioni Linux, anche se molti negeranno, hanno dei costi di uscita molto alti. Ovvero, da utente Fedora “avanzato” migrare ad Ubuntu ha un costo piuttosto alto in termini di: know-how che diventa inutile; tempo da investire per imparare un sistema nuovo. Per l’utente base passare da Gnome a KDE o XFCE eccetera ha un costo non indifferente, se poi ci aggiungiamo che le diverse distro oltre a DE diversi hanno anche pacchetti software di base differenti siamo a cavallo.

Il problema di rendere più user-friendly una distribuzione Linux fallisce nel momento in cui qualcuno ti chiede di installare altro: ovvero una persona con skill oltre la media, quindi fuori da target a cui avevi pensato all’inizio.
Questo prodotto rischia di appassionare solo i tecnici perché curiosi della novità, ma purtroppo non fanno volume quindi vedo un grosso rischio per loro.

WHAT’S NEXT
Lasciano intendere che fra 8 anni saranno ancora vivi. Ho dei dubbi, certo possono avere fortuna, ma non vedo nulla di speciale per farmi scegliere un prodotto come questo per sostituire un PC ad uso casalingo. Posso comprarmi un tablet e una tastiera bluetooth ed il risultato è pressoché equivalente.

CONCLUSIONE
Gli posso solo augurare fortuna perché sembra sia questa quella che cercano, ma non mi sembra convincente come progetto. Sia dalla presentazione su kickstarter, sia dalla risposte sul forum sembra che tutto sia lasciato al caso. Sperano di aver fortuna, glielo auguro :smiley:

Un’altra cosa. Mi sembra che chiedano troppi pochi soldi su kickstarter, il che potrebbe finanziarli per il lancio del progetto, ma non avanzerà molto per sviluppare la prossima versione. Con 79000$ ci pagano un ingegnere o due per un anno. Il loro finanziatore probabilmente sta mettendo la maggior parte dei soldi.

Però! Sempre a corto di idee il nostro fenomeno! :smiley:
E scusate, ma mi sento chiamato in causa… :wink:

Come per tutti i prodotti tecnologici, al sicuro non sei mai. Mi ricorda la suoneria di un famoso cellulare, che oggi non sento più tanto in giro…
A volte si è molto più disposti ad alimentare un “sogno” piuttosto che perpetuare un pragmatico e degenerante grigiume. A parte il filosofico, le aziende ci provano. Proprio oggi ho seguito una conferenza dove si sosteneva che i costi di ingegnerizzazione del sw si sono drasticamente abbattuti negli ultimi anni (grazie a metodologie, open-source e metteteci dentro quel che vi pare). Pertanto un approccio “trial and error” è possibile: se un progetto va male significa che la strada non era giusta e se ne imbocca un’altra. Per le aziende medio-grandi si rende possibile innovare con meno timore, per le quelle piccine o le startup ci sono opportunità che un giorno potrebbero farti crescere e sedere al tavolo dei bimbi più grandi.
Un tempo si investivano molti soldi e mesi (se non anni) di lavoro per partorire qualcosa da vendere (con tanto di manualistica cartacea etc). I progetti che fallivano creavano buchi che si assorbivano (nel silenzio tombale) facendo pagare più caro quel che rimaneva a galla sul mercato.

Beh, per un utente “civile” effettivamente non ci vedo nulla di accattivante, ma ai veterani da trincea linux vedere qualche dispositivo basato sulla propria distro open forse fa battere un po’ il cuoricino.
Chi lavora nel settore lo sa: esprimere le finalità di un nuovo progetto, soprattutto se innovativo, non è facile. Bisogna mediare tra marketing, reali possibilità e probabili potenzialità. Se poi non hai di fronte qualcuno in carne ed ossa (con esigenze e portafoglio), ma una comunità, può essere ancora più difficile.

Su internet non condivido, le webapp di oggi sono molto più sofisticate soprattutto quando realizzano applicazioni e non un semplice sito, e poi c’è il discorso del multimediale sul web, del push etc.
Sul resto concordo. Ma quello del sw obeso forse non è un vero problema: oggi vogliamo di più dal sw, e magari lo stiamo chiedendo ad un hw che ancora non è quello giusto. Pensare, per dire, a Firefox sul mio primo pc con 1Mb di ram mi fa ridere. Su un i3 con 4Gb di ram invece viaggia ancora discretamente.

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Ci deve essere una presa di coscienza lato software di una migliore gestione delle risorse… richiede uno sforzo educativo più che tecnologico… L’utente che cercano è qualcuno che usa poco il PC. Lo usa per svolgere poche attività. Non vuole una gestione centralizzata (servers) ma vuole un PC completo nel palmo della mano. Ma l’utente che cercano è l’utente degli smartphone/tablet, e questo prodotto non ha uno schermo… [/quote]
Ma questo utente una tv (magari hd e con più di 40’’) non la ha già? Magari lo schermo gli ingombra… :wink:
D’accordo sul fatto che ci vuole una raddrizzata culturale, e per questo dovrebbero esserci appunto delle opportunità: inserendo qualcosa in mezzo tra lo smartphone e il pc da gamer, con sw magari un po’ diverso dal solito. Forse basterebbe un pc economico col pinguino ben configurato, ma facilmente verrebbe bollato come un tarocco rispetto a “quello buono”.

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WHAT PROBLEMS DO WE SOLVE
Il concetto di user-friendly è molto vago. Per un tecnico, una qualsiasi distribuzione Linux è probabilmente più user-friendly di Windows. Per l’utente base la facilità d’uso deriva principalmente dal Desktop Environment in uso e basta: cosa ci sia dietro al cofano non importa a nessuno… la prima cosa che si chiede è: posso installare Ubuntu? … Le distribuzioni Linux … hanno dei costi di uscita molto alti. Ovvero, da utente Fedora “avanzato” migrare ad Ubuntu ha un costo piuttosto alto … Il problema di rendere più user-friendly una distribuzione Linux fallisce nel momento in cui qualcuno ti chiede di installare altro: ovvero una persona con skill oltre la media, quindi fuori da target a cui avevi pensato all’inizio. Questo prodotto rischia di appassionare solo i tecnici perché curiosi della novità, ma purtroppo non fanno volume quindi vedo un grosso rischio per loro.[/quote]
Ubuntu (lungi da me ogni polemica) si è fatta conoscere di più, come winz e altri. Si potrebbe benissimo chiedere se si può installare Android. All’inizio servirebbero sia i compratori, per diffondere, che gli smanettoni per dare valore aggiunto e feedback più precisi. Si raccatta quel che si può. Io mi offro volontario come smanettone… acc… ma ho pagato! Quindi sono un compratore! Non dormirò più la notte… :smiley:

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WHAT’S NEXT
Lasciano intendere che fra 8 anni saranno ancora vivi. Ho dei dubbi, certo possono avere fortuna, ma non vedo nulla di speciale per farmi scegliere un prodotto come questo per sostituire un PC ad uso casalingo. Posso comprarmi un tablet e una tastiera bluetooth ed il risultato è pressoché equivalente.[/quote]
Ma c’è Fedora sul tuo tablet? Altrimenti non è equivalente… :wink:
E qui un gesto scaramantico ci vuole (poveracci).

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CONCLUSIONE
Gli posso solo augurare fortuna perché sembra sia questa quella che cercano, ma non mi sembra convincente come progetto… Un’altra cosa. Mi sembra che chiedano troppi pochi soldi su kickstarter, il che potrebbe finanziarli per il lancio del progetto, ma non avanzerà molto per sviluppare la prossima versione. Con 79000$ ci pagano un ingegnere o due per un anno. Il loro finanziatore probabilmente sta mettendo la maggior parte dei soldi.[/quote]
Concordo: il finanziatore cinese ci sta mettendo il grosso. Anche se 80K li stai forse parametrizzando su standard occidentali (altrove valgono molto di più) sono comunque pochi se paragonati https://www.kickstarter.com/projects/jidetech/remix-io-a-4k-nougat-powered-all-in-one-device (che ho pure finanziato!).
A me sono sembrati più sospetti i tempi: parti con la campagna a novembre e pensi di consegnare a inizio gennaio? Manco la qualifica di F1.
E’ possibile che il progetto stia cercando di concretizzare un prototipo già esistente, e che kicstarter sia più un mezzo per farsi conoscere e sondare le reazione del pubblico (ci sta).

IO LA VEDO COSI’
Ci stanno mettendo la faccia. Il web ti dà, il web ti toglie: se dovesse risultare una bufala, non ci andrei certo leggero con le “critiche” (e non certo solo qui). Se siamo nel mondo delle opportunità globali, possiamo/dobbiamo cominciare a prenderci la responsabilità di consumatori anche prima che i prodotti escano sul mercato. Fino a ieri subivamo le impostazioni ed i tempi dettati dalle grandi aziende, che decidevano cosa dovevamo/potevamo comprare secondo i loro piani di business o i loro sondaggi. Oggi possiamo incentivare/sostenere idee che altrimenti qualcuno potrebbe bocciare nel segreto di un ufficio, anche se buone. Non mi preoccupa se il prodotto avrà successo (se andasse male, probabilmente nessuno finirebbe sotto un ponte, io per primo), ma mi dispiacerebbe non veder decollare qualcosa di interessante, che magari potrebbe ispirare/incoraggiare anche altri.
Se poi diventano una corporate di successo… speriamo non si dimentichino del mondo open! E di me! Vendetemi qualche azione… per favore, vi avevo sostenuto! :smiley:

Giustamente ci provano, altrimenti saremmo ancora coi carri e i buoi :smiley:
Alcuni avranno idee di successo, altri falliranno, altri miglioreranno i fallimenti trasformandoli in successo.

Concordo che il costo di ingegnerizzazione del software si sia drasticamente ridotto per l’imprenditore, ma che sia un bene per tutti … non ne sono sicuro.
Ma qua svilupperei il mio discorso più dal lato economico che tecnico. Lo faccio in una piccola parentesi. In teoria il capitalismo ci insegna che la gente guadagna secondo la propria produttività. Se sei più produttivo guadagni di più. Se io ho studiato un buon libro di algoritmi, svilupperò più codice per unità di tempo, quindi sono più produttivo, quindi merito un salario più alto. Il discorso fila, è meritocrazia. Ma cosa succede quando io divento più produttivo grazie ad un investimento (un IDE che genera 30% del codice automaticamente, per esempio) fatto dall’imprenditore? L’imprenditore dirà: tu non sei più produttivo, sono gli strumenti che ti fornisco io che ti rendono tale; per questo motivo il surplus lo merito io e tu non ti meriti un salario maggiore perché sei produttivo tanto quanto prima. Risultato? Dal 1970 ad oggi i salari reali sono stabili (infatti un salario manteneva famiglie numerose senza grandissimi problemi, oggi servono due salari per mantenere due persone e mezzo), mentre la produttività si impenna grazie alla tecnologia. Risultato? Il costo di un ingegnere si è drasticamente ridotto nel tempo, rendendo possibile un approccio “trial and error”. Nel caso di progetti software il costo di un prodotto è al 95% umano, per cui è il salario dell’ingegnere che si riduce quando si parla di ridurre i costi. E il salario è parte del costo di produzione.

E questo è ancora da fare, perché il software è per buona parte lavoro umano. Costa meno, perché rispetto a 30 anni fa mi pagano molto meno :slight_smile:

Concordo. Ma sul forum il fondatore del progetto lascia intendere che è appunto un esperimento, sperando che prenda piede. Mi aspettavo un’idea più strutturata.

Verissimo, le webapp sono molto più sofisticate. Ma a volte anche semplici siti mi mangiano risorse perché hanno qualche javascript nascosto che non si sa bene cosa stia facendo.
WebApp sofisticate è davvero la strada giusta? Ma è un altro discorso :smiley:
(riprendendo un punto successivo circa le granzi aziende che non decidono, questa strada l’ha decisa Google)

Servirebbe un’intervista con la gente di strada :smiley:

[quote=ergosum]

Sulle TV di oggi ci sono già dei sistemi operativi tipo android o webos. Basterebbe renderli più desktop-like. Ma probabilmente il software desktop non girerebbe bene per mancanza di risorse :smiley:

Se non ricordo male, c’era Canonical che pensava a fare uno smartphone con uscita mini-HDMI. Così il tuo smartphone era anche il tuo PC.

[quote=ergosum]

Fedora o non Fedora, sono equivalenti. Scrivo documenti sia con android che con Fedora, gioco su entrambe, navigo su internet. Cosa cambia se non l’interfaccia grafica?

[quote=ergosum]

Stanno a Palo Alto, con caselle postali nel Regno Unito e in Germania. La mia stima si basa su questi dati.
Poi , dipende molto dal mercato delle valute. Per dire, un ingegnere messicano oggi costa il 10% in meno per chi paga in dollari USA rispetto ad un mese fa. Un ingegnere nell’area euro costa il ~50% in meno rispetto a 8 anni fa per chi paga in dollari USA e il ~30% in meno rispetto a 2 anni fa. In Svizzera costa il 10% in più rispetto ad 2 anni fa per chi paga in euro.

Probabilmente hai ragione, devono sondare il terreno e kickstarter è una buona piattaforma per questo scopo.

Perché oggi non subiamo le impostazioni e i tempi dettati dalle grandi aziende? Sono diventate talmente potenti da dire ai governi (ovvero ai popoli) cosa fare.

Abbiamo l’illusione di contare qualcosa, ma nel mondo globale si è talmente in tanti che solo i pesci grossi contano. Di recente sto maturando anche l’idea che l’open-source finirà per essere usato come arma per la repressione invece che arma per la libertà. Ne ho parlato un po’ con della gente che preparava una presentazione in Brasile sull’open-source i valori e le solite cose. Non condividevano questa mia paura, ma loro stessi dicevano che l’open-source è un modo per ottimizzare le risorse ed eliminare i progetti inutili. In altre parole, ci dev’essere un unico word-processor su cui tutti contribuiscono … idee pericolose quando a pensarlo è Microsoft o Google o Facebook.

[quote=ergosum]
Oggi possiamo incentivare/sostenere idee che altrimenti qualcuno potrebbe bocciare nel segreto di un ufficio, anche se buone.[/quote]

Purtroppo non sono così ottimista :smiley:

Non credetegli! Un pessimista non reggerebbe Fedora per più di due release: poi finirebbe male… :wink:

Gli argomenti messi sul tavolo sono in grado di aprire infinite discussioni. Ma forse si sta deviando un po’ troppo dal tema di quella che, in fondo, risulterebbe una derivata di Fedora con supporto ARM. E magari si rischia di annoiare il pubblico.

Intravedo una sola via d’uscita. Ci incontriamo davanti una birra e ne discutiamo fino alle ore piccole del mattino. E poi vediamo, con la mente progressivamente meno lucida, che deriva prende la discussione!