@edmondo casomai le chicche le mette dentro CentOS Stream 
Rocky Linux (e un altro da tenere d’occhio è Project Lenix) sarà una copia esatta di RHEL, così come era CentOS. Niente di più.
Con CentOS (e sarà così con le altre distribuzioni che vorranno prendere il suo posto) se trovavi un bug potevi anche segnalarlo, ma dovevi aspettare che il problema venisse corretto da Red Hat, che la patch finisse su RHEL e che il pacchetto venisse ricostruito su CentOS. Se tu avessi voluto includere un pacchetto nel repository di CentOS, beh, non potevi (come non potrai su RockyLinux), dovevi beccarti quel che passava Red Hat, oppure passare per il repository EPEL mantenuto da Fedora. Sì, Community, ma fino a un certo punto. A quanto ne so, prima che intervenisse Red Hat, anni fa, CentOS era anche in declino dal punto di vista della manutenzione. Chi c’era dietro si era un po’ rotto le scatole. Tant’è che quando uscì RHEL 6, prima che uscisse CentOS 6 passarono sette o otto mesi (e qualcuno si domandò se mai avrebbe visto la luce).
“Comunque, mantenere un grosso numero di pacchetti richiede un sacco di lavoro. Nel 2013-2014 parlai con i mantainer di CentOS, prima che Red Hat acquisisse CentOS. Erano stanchi, non remunerati e prostrati. Andavano a lavorare di giorno e facevano, gratis, manutenzione a CentOS di notte. Il numero di manutentori stava diminuendo di anno in anno perché non c’era nessuno che veniva pagato per questo lavoro. Non ho visto come RockyLinux prevede di risolvere questo problema.” (Tratto da: “Project Lenix - the CentOS replacement: Interview with Founder Igor Seletskiy”, da prendere con le molle, visto che al momento ognuno cerca di portare acqua al suo mulino).
@lablinux quindi appunto ti basi sulle notizie che si trovano in giro. E siccome su internet (così come al bar) hanno più successo gli urlatori, i dietrologi e le storie negative e catastrofiche
vedere titoli come “CentOS è morto” oppure “Red Hat ha ucciso CentOS”, fa sicuramente venire idee negative.
Ma personalmente, anche io ho avuto un attimo di sbandamento (gestisco vari server con CentOS), ma poi a ragionarci e cercando anche articoli meno critici e meno negativi, ho realizzato che non tutto il male viene per nuocere. Appunto vedi: a quanto pare CentOS Steam si propone di essere una distribuzione di livello enterprise davvero aperta alla collaborazione della comunità. Chi se ne sbatte di queste cose e vuole solo un oggetto solido gratis, be’ come dice @edmondo la mossa di Red Hat ha dato l’avvio a una nuova comunità (RockyLinux) che a vederla ora sembra molto scoppiettante ed entusiasta. Ha spinto un’altra azienda a investire milioni su un altro clone. Insomma, un’esplosione di vitalità!
Un’azienda che vuole risparmiare, potrà continuare a farlo
con o senza CentOS Steam.
Infine. Red Hat all’epoca avrà anche detto “non cambierà niente”, ma son passati 7 anni. Tutta questa indignazione potrei capirla se Red Hat avesse fatto in modo di impedire a chiunque di creare un clone di RHEL (e a quanto ho capito, nonostante GPL e tutto il resto, potrebbe in qualche modo rendere la vita molto difficile a chi volesse fare un clone del suo sistema operativo), ma non l’ha fatto. Quando lo farà potrei unirmi anche io al coro degli indignati.