[Risolto] Installazione su hard disk esterno estremamente portabile

Ciao a tutti,
Mi trovo a dover installare un S.O. su un hard disk esterno con interfaccia USB (intendo un disco con testine e dischi magnetici da 500 Giga e interfaccia USB 2.0), tale S.O. deve avviarsi e funzionare su due computer diversi (con hardware diverso).
Avevo pensato di risolvere installando una live sul disco esterno ma sulle guide delle installazioni live-USB si parla di partizioni in FAT16 ( :-o brrr :-o ), inoltre e’ probabile che dovrei anche virtualizzare programmi che funzionano su Windows, potreste dirmi se è possibile far avviare una live su filesystem un po’ più performanti del fat16?

La cosa è molto semplice con Fedora.
Fai partire un qualsiasi versione live di fedora. Attacca il tuo harddisk esterno e avvia l’installazione di fedora.
Durante la fase di installazione ti chiederà dove installare il sistema e gli indichi il disco esterno.

Completato devi riavviare e procedere con il boot da usb. Se il bios lo supporta dovrebbe esserci il lancio di grub del disco esterno e di conseguenza di fedora.

Ho provato ad installare la versione di fedora-15-i686-live sul disco usb ma il sistema si avvia solo sul computer da cui ho fatto partire l’installazione, se collego il disco ad un altro computer il sistema si blocca prima di avviare grub.

La tabella delle partizioni dell’MBR contiene solo le partizioni del disco su cui e’ installato quindi il problema sara in grub, provo a reinstallare scollegando fisicamente tutti i dischi rigidi non necessari e vedere se riesco ad arrivare almeno ad un errore nel caricamento dei moduli del kernel.

devi installare grub sull’MBR del disco esterno.

Mi sembrava di aver fatto tutto giusto:

alla schermata in cui anaconda chiede
What tipe of devices will your installation involve?
ho spuntato la voce
Specialaized Storage Devices
e cliccato su next, quindi alla schermata successiva nella scheda basic devices ho selezionato solo e soltanto l’hard disk esterno in questione e cliccato su next;
quando l’installer mi ha chiesto dove installare il boot loader gli ho detto sull’MBR, non ho controllato il nome del disco ma le scelte possibili erano solo 2, o l’MBR (quello del disco che avevo selezionato all’inizio voglio sperare) o la partizione di boot che so gia’ non funziona senza un altro boot loader da qualche altra parte opportunamente configurato.
Infatti sul disco esterno erano presenti tutte le partizioni che avevo creato con anaconda, sul computer usato per l’installazione fedora partiva e partivano pure gli S.O. installati sugli altri dischi (seleziono i dischi di boot dal bios, un sistema operativo per disco, ognuno con un suo MBR ed un suo boot loader per non fare confusione).

Quando ho letto il suggerimento di virus avevo gia’ rifatto l’installazione, il sistema funziona ed e’ molto portabile, si avvia perfino sui computer che non sono abbastanza potenti per lo gnome 3 (con dei problemi grafici ovviamente ma la cosa per ora non mi interessa).

L’ho installato su dico esterno seagate barracuda 7200.9 a cui ho aggiunto un’interfaccia USB, usando un pentium dual-core da 3.40GHz montato su una scheda madre P5PE-VM con 2 GB di RAM.

PASSAGGI:
1_ ho staccato fisicamente tutti i dischi fissi e le chiavette flash ad eccezione del mio hard disk esterno;
2_ ho acceso il computer e fatto avviare il cd-live di fedora 15 32bit;
3_ho scaricato ed installato Gparted sul disco RAM della live e l’ho usato per partizionare il disco esterno alla vecchia maniera: una partizione di boot ( \boot ), una di swap,
una di root ( \ ) ed una home ( \home ) tutte in ext4 tranne la swap (in file system swap);
4_ ho fatto partire l’installer (ho selezionato Specialaized Storage Devices, e messo poi una spunta sull’hard disk esterno anche se era inutile perche’ era l’unico hard disk collegato);
5_quando si imposta il fuso orario e l’orologio di sistema ho deselezionato l’UTC (altrimenti ogni volta che lo collego ad un computer con installati sistemi microsoft a windows si sballa l’ora)
6_ alla schermata in cui anaconda chiede dove installare il boot loader ho selezionato l’MBR;
7_ quando richiesto ho riavviato e ho dato le ultime configurazioni tipiche del primo avvio, poi ho spento la macchina e ho provato ad far avviare il disco su altri computer;

le differenze rispetto all’installazione che si e’ rivelata non portabile sono 2:

1_ prima di accendere il computer ho staccato tutti i dischi tranne quello su cui volevo installare fedora;
2_nella 2° installazione (quella portabile) ho partizionato il disco in modo diverso rispetto a prima eliminando la partizione primaria ntfs che avevo creato con Gparted per lo scambio dati.

Per me il problema è risolto, se non ci sono obiezioni tra qualche ora lo scrivo nel titolo.
Grazie MarioS e Virus per avermi aiutato.

Ops non mi ricordavo bene la Netiquette e mi ero dimenticato che per il risolto ora ci pensano i moderatori scusate maliga e virus.

sono dell’opinione che i passaggi 1 e 2 delle differenze non sono necessari.

[quote=fabriz]
Grazie MarioS e Virus per avermi aiutato.[/quote]
Di niente, il più lo hai fatto da te :slight_smile:

Ciao

Dati i dubbi di virus, e visto che oggi avevo tempo da perdere ho fatto diverse prove di installazione per vedere se riuscivo ad individuare meglio il problema o risolvere a livello software: ho installato con tutti e con parte dei dischi interni collegati e partizionando il disco esterno nei modi piu’ disparati ma il problema non si è piu’ ripresentato, il sistema si e’ sempre rivelato portabile… bo, mah, non so :gratt:

Ho provato anche ad installare grub nel 1° settore della partizione di boot ma come immaginavo l’S.O. non si avvia proprio da nessuna parte (neppure sulla macchina di installazione) e’ un problema diverso da quello che avevo avuto all’inizio, eppure mi ricordo bene “avevo detto” ad anaconda di non considerare affatto i dischi interni ed i loro MBR, vabbe dai è andata :pint:

ciaooo

Forse non hai compreso bene il funzionamento del boot e di avvio di un PC.
In linea generale gli step sono questi:

  1. accensione macchina;
  2. avvio del BIOS e delle sue operazioni;
  3. il BIOS va a leggere e caricare il MBR del dispositivo che gli è stato indicato di default o lo va a ricercare nell’ordine che gli è stato indicato, ad esempio prima lo cerca nel floppy, poi nell’harddisk e poi nel lettore cd, (altre opzioni sono possibili);
  4. il MBR dovrebbe contenere un bootloader e dunque avviare il sistema operativo.

Ora se indichi al tuo BIOS di avviare il MBR dell’harddisk esterno cui però non hai installato un bootloader, ovviamente non parte nulla.

Spero di averti chiarito un po’ le idee…

[quote=MarioS]

se indichi al tuo BIOS di avviare il MBR dell’harddisk esterno cui però non hai installato un bootloader, ovviamente non parte nulla.[/quote]

Nel post 11 mi era venuto il dubbio di non aver capito come funziona il boot e ho provato volontariamente a mettere il bootloader fuori dallo MBR del disco esterno proprio per essere sicuro di questo fatto:

nel post 3 il sistema si avviava ma solo sul computer da cui avevo installato il sistema, se scollegavo il disco dal computer di installazione e lo collegavo ad un altro computer (che Fedora non la aveva mai vista neanche da lontano) il disco non si avviava piu’ (anche se sentivo che caricava qualcosa lo schermo continuava a farmi vedere un trattino lampeggiante e basta), invece mettendo il bootloader nel posto sbagliato (la prima partizione di boot) il sistema non si avvia nemmeno sul computer da cui si e’ installato il sistema.

Il problema del post 3 non era semplicemente che il sistema non si avviava ma che si avviava solo sul computer di installazione, non era portabile appunto.

ps: non l’ho detto prima ma quando dicevo di aver bisogno di un sistema portabile non mi riferivo alla portabilita’ del codice sorgente ancora da compilare, ma proprio ad un sistema già installato che si avvia senza problemi su diversi computers.

La docking station che fornisce l’interfaccia USB che ho usato nella prima installazione non era mia (la mia la ho comprata dopo) questasera l’amico che me la aveva prestata mi ha detto che quel coso gli ha fuso un harddisk a computer spento, quindi non funzionava bene appena riesco a farmi dire il modello ve lo posto.

La doking station che a dato dei problemi, usata nella prima installazione è il modello della Nilox con USB 2.0

Quella che ho usato nelle installazioni successive è della Eminent.