Carissimi, ieri mattina ho raggiunto un mio traguardo… mi sono laureato in informatica quinquennale prima di ricevere la pensione per anzianità!.
Volevo comunque delineare l’importanza nell’utilizzo del software open source per quanto riguarda tutte quelle attività legate sia al publishing che alla progettazione anche nel settore professionale.
Il mio argomento di tesi riguarda lo sviluppo di un database professionale per gestire le attività lavorative di una azienda (ho sviluppato solo il backend viste le dimensioni).
L’argomento di tesi è stato da me sviluppato presso una azienda dove, disgraziatamente si utilizza Microsoft SQL Server.
Nonostante l’uso finale di Microoft SQL Server, posso comunque affermare che l’intero progetto è stato sviluppato grazie ad un uso intensivo di OpenOffice 3.0, DIA (per disegnare i diagrammi) e il semplice gedit di Gnome.
Sono rimasto impressionato dalla potenza di gestione delle immagini del software DIA da me utilizzato per disegnare enormi diagrammi Entità Relazioni a colori e con vari elementi di richiamo.
Per capire un po’ la superiorità di DIA in alcune operazioni quali ad esempio il rastering in alta risoluzione dei diagrammi, il DIA in esecuzione sul mio vecchio portatile con processore centrino da 1.6 Ghz (senza dual core), 512 MB di ram e scheda grafica Intel 915 con memoria shared su fedora 14 ha stracciato, nella rasterizzazione dei diagrammi in formato .png ad altissima risoluzione (l’immagine pesava circa 7MB in formato compresso), un dualcore da 3.0 Ghz, 8GB di ram, scheda grafica ATI da 256 MB dedicati, sistema operativo Microsoft Windows con ultimissimi aggiornamenti e Adobe Illustrator (non ricordo la versione, ma una delle più recenti).
Adobe Illustrator ha impiegato circa 3 minuti contro i circa 15 secondi di DIA.
A parte questa differenza incredibile tra le funzionalità offerte da DIA e tra Adobe Illustrator, le 294 pagine della mia tesi di laurea sono state redatte completamente in OpenOffice, integrando all’interno del documento le tante immagini rasterizzate.
I diagrammi più grandi, appunto quelli che pesavano + di 5 MB ciascuno e il cui formato della pagina era in A2 o in A3, sono stati inseriti in documenti di singola pagina.
Anche l’indice con la copertina sono stati inseriti in documenti a parte. Il tutto è stato poi convertito in un insieme di pdf con la semplice esportazione one-click di openoffice. In modo analogo, il corposo codice SQL di 5980 righe, scritto completamente con gedit, è stato esportato in pdf con il semplice “stampa su file”.
Alla fine, da tutto l’insieme dei vari file pdf generati, si è assemblata la tesi con un semplice comando da console grazie a pdftk.
In seguito ho realizzato una presentazione della tesi, sempre con openoffice e utilizzando come immagini anche le grandi icone di gnome, del gruppo Tango e dei temi di default installati in fedora.
Peccato per l’uso di Microsoft SQL Server, scelta non mia ma imposta dall’azienda che ne fa uso.
SQL Server è in linea con tutti i prodotti della Microsoft… è una vera ciofega.
Avevo cercato di indirizzare l’azienda sull’uso, non tanto di MySQL non proprio adatto per la dimensione davvero notevole del database, quanto su postgreSQL e indicando anche la presenza del gradissimo MAX DB della oracle, in cui, in quest’ultima si utilizza comunque tecnologia MySQL, ma non c’è stato niente da fare.
Come appunto ho scritto, ho preferito scrivere il codice con gedit, utilizzando il pesantissimo front-end di gestione di SQL Server solo per testare quanto avevo realizzato.
La tesi ha avuto un notevole successo, ottenendo 9 punti su 9 massimi – oltre ogni aspettativa visto che il correlatore mi ripeteva che al massimo, in casi eccezionali danno 7 punti.
In conclusione, realizzare un progetto così grande e complesso utilizzando software opensource è davvero una soddisfazione.