IBM compra Red Hat

Fonte: https://www.redhat.com/en/about/press-releases/ibm-acquire-red-hat-completely-changing-cloud-landscape-and-becoming-world’s-1-hybrid-cloud-provider

this is the end

L’accento è chiaramente per il mondo cloud, di cui anche il progetto Fedora si è occupato. Fedora trascende ampiamente la mission di IBM ma voglio credere che anche qualora ci fosse un cambio di “direttive” nel lungo termine lo scenario non muterebbe per l’utente medio di questa distribuzione.

Immagino se ne parlerà ampiamente nelle prossime settimane.

Come non detto :frowning:
(Buonasera, virus!)

Bisognera aspettare per capire se IBM vorrà mantenere il progetto Fedora. Speriamo che lo faccia, non uso questa distribuzione, ma sarebbe una gravissima perdita per il mondo open source

Secondo questo articolo apparso su “Zero Hedge” ( https://www.zerohedge.com/news/2018-10-28/desperation-move-ibm-buys-red-hat-34-billion-largest-ever-acquisition ), è una mossa dettata dalla disperazione. In pratica l’IBM si trova in brutte acque, leggesi debiti, e per trovare una scappatoia hanno deciso di comprare la “Red Hat” più del dovuto. Tenete conto che negli USA le aziende per aumentare le proprie quotazioni borsistiche comprano le loro stesse azioni, pur di farle alzare, e questo era un trucco molto in voga nei ruggenti anni 20… Poi abbiamo visto quello che è successo…

Un po’ per esperienza personale e molto guardando la storia e le cronache pesce grande mangia pesce piccolo, quando un’azienda grande ne acquisisce un’altra cominciano con il tagliare tutto quello che ritengono superfluo ai fini degli utili e sicuramente ci saranno delle aree di sovrapposizione nelle due company e gli americani non guardano in faccia nessuno. Non voglio essere pessimista ma mi sento triste per quelli che lavorano in Red Hat .

Allora potrebbe succedere con “Fedora” quello che è successo con la “Mandrake”/“Mandriva”… più o meno… Potrebbe slegarsi dalla casa madre perché vista dagli occhi della IBM come " inutile" e svilupparsi indipendentemente… Pensiamo a tutte le derivate della fu “Mandriva” oggi: “PC-Linux OS”, “Mageia”, “OpenMandriva”, “Rosa Linux”… Bisogna pensarci su… P.s: ma “Fedora Linux” non era sorta in origine come una repo di “Red Hat” se non ricordo male?

Ciao

d68qdq8dq non ricordarmi quei brutti periodi.

Ho letto ora la notizia, confermate la cifra di 34.000.000.000$, mi sembra una cifra enorme.
Se sì decisamente RedHat è molto ma molto più grandi di quanto immaginassi.

Per come la percepisco io Fedora è già abbastanza slegata da RedHat per cui non dovrebbe subire le stesse traversie di Mandriva (lo spero tanto almeno).

Ciao Ciao, Moreno

Il problema è che la “Red Hat” usa i progetti portati avanti su “Fedora” per sviluppare i suoi prodotti. Va bè, esistono anche per la “Red Hat” distribuzioni “figlie” in un certo qual modo, quali la “Scientific Linux” ed altre, ma il problema è: il codice sorgente di “Fedora” dov’è custodito? Duplicarlo da qualche altra parte è facile, è sotto licenza GPL. Ma cosa faranno quelli della “IBM”? Stanno seguendo la strategia di M$, conquista e distruggi? L’“IBM” se non ricordo male contribuisce allo sviluppo di Linux. Cosa hanno intenzione di fare? Se abbandonano “Fedora” come svilupperanno la “Red Hat”? L’ennesima biforcazione nello sviluppo?

CentOs? Ricordiamoci che anche centos è supportata da RedHat, mentre scientific è indipendente (da distrowathc: "Scientific Linux is a recompiled Red Hat Enterprise Linux, co-developed by Fermi National Accelerator Laboratory and the European Organization for Nuclear Research (CERN). ")

Fedora - in quanto testing per RHEL - non dovrebbe correre pericoli. Sul fronte CentOS invece qualche timore IMHO c’è: si potrebbe tornare alla situazione di alcuni anni fa, quando la comunità CentOS scaricava i sorgenti rhel e li doveva poi compilare in proprio (come ancora oggi fa Scientific Linux).

Che pessimismo in certi commenti :slight_smile: Viviamo giorno per giorno e vediamo che accade.
Fedora non è il parco giochi di Red Hat, è un vivaio di tecnologie che poi vengono utilizzate spesso da Red Hat ed altre distribuzioni. Negli anni il controllo della distribuzione è passato in mano comunitaria tra l’altro.

Se IBM dovesse per qualche folle motivo staccare la spina si tirerebbe una zappata sui piedi da sola; IBM stessa però è da anni che contribuisce a Linux (i primi spot pro-Linux furono proprio di IBM). Anzi, chissà che progetti come TALOS II non ne giovino beneficio (l’unica workstation al mondo libera, con processore Power 9 di IBM per intenderci).

Ora godiamoci la nuova Fedora 29 :smiley:

“Red Hat is still Red Hat. When the transaction closes, as I noted above, we will be a distinct unit within IBM and I will report directly to Ginni. Our unwavering commitment to open source innovation remains unchanged. The independence IBM has committed to will allow Red Hat to continue building the broad ecosystem that enables customer choice and has been integral to open source’s success in the enterprise.”
Fonte: https://www.redhat.com/en/blog/red-hat-ibm-creating-leading-hybrid-cloud-provider?intcmp=701f2000000RWK7AAO

Concordo con frafra. Molto pessimismo ingiustificato, bisogna aspettare e vedere. Chi ha lavorato nelle aziende medio/grandi sa che i piani e i conti non vengono svelati facilmente e non sono semplici da interpretare. Chi ha letto il libro di Jim Whitehurst “The open organization” sa che Red Hat ha una tradizione particolare e dura a morire.

Quanto si può guadagnare (e per quanto) con la politica di vendere supporto a Linux? Forse non per molto, bisogna focalizzare il business altrove. Red Hat diversifica già da tempo, i conti e i fatti lo dimostrano.

Nella mia esperienza lavorativa mi rendo conto che il sistema operativo è solo un pezzo del sistema che vendi, e spesso neanche il più importante (nel senso che lo potresti rimpiazzare con un altro e fare lo stesso). In generale dobbiamo renderci conto che free/gratis e libero potrebbero non essere la miglior soluzione. Business e libero possono convivere, e forse è l’unica strada.

I sistemi operativi e il software in generale sono giocattoli complessi. Mantenerli ed evolverli costa. Progettare e realizzare nuove soluzioni costa. Qualcuno deve metter mano al portafoglio, se non siamo noi deve essere qualcun altro che i soldi li ha. Si può cercare di influenzare il meccanismo preferendo soluzioni trasparenti, ma difficilmente possiamo evitarlo.

La mossa di IBM non è stata ostile, anzi. Mi pare che le idee e gli intenti siano chiari. Non ho percepito un soggetto forte che azzanna uno debole mentre scappa. Naturalmente potrei sbagliarmi, ma a tempo debito potremo tutti tornare su questo thread e raccontarci come è andata.

Probabilmente si chiude un ciclo storico e se ne apre un altro. Ciao virus.