Buona giornata.
Cercherò di essere parco nelle espressioni per non essere frainteso o rendere un cattivo servigio alla comunity.
Ho fatto ieri un aggiornamento di Fedora dando uno sguardo alle voce dei programmi (o si dice files?) presenti nella schermata proposta e non vedendo nulla di sospetto ho effettuato l’operazione.
NON ho riavviato come richiesto a fine installazione perché stavo facendo operazioni che non volevo sospendere (l’avrei fatto in seguito).
Invece di riavviare alla fine giornata, dimenticandomi della necessità di riavvio ho SPENTO.
Stamani mi trovo una voce nuova nel menù di boot “1.6.1.1” oltre alle solite 3 che ho (sistema con due OS.) che parte di default e che dopo un lunga schermata di files (?) caricati si ferma con la dicitura
Welcome to rescue mode! Type "systemctl default" or "^D"... etc
Insendo la stringa consigliata o cliccando ^D parte l’interfaccia grafica. Riavviando però il sistema mi ritorna sempre a riga di comando.
SE seleziona la “vecchia riga” Fedora il sistema fa il boot come prima lanciando direttamente la parte grafica e consentendomi di usare come ieri gli applicativi.
Prima di fare come qualche settimana fa cavolate con il comando Grub chiedo quali sono i passi da seguire e se la versione che ho scaricato è una stabile (sinceramente non ho visto questa voce nella finestra di proposta download, ma posso averla saltata).
Quindi ricordando che sicuramente ci sarà qualcosa di molesto nel MIO sistema e che nulla è da imputare alla procedura di upgrade automatico, attendo suggerimenti.
Grazie
EDIT
Addendum: Segnalo che con la voce nuova di boot l’apertura del sistema è sensibilmente più lento (anche in fase di chiusura). Da qui il mio precedente errore di cercare di velocizzare seguendo una guida non ufficiale
Edit
Solo per dimostrare la mia buona fede circa un altro post, ho ritrovato la guida che avevo seguito per rendere più veloce il boot: era su questo forum!
[quote=tempus][quote=franck]dunque :
fdisk -l è qua
…][/quote]
Puoi provare con
$ cd /lib/systemd/system
$ for i in fedora*storage* lvm2-monitor.* mdmonitor*.*; do sudo systemctl mask $i;done
l’approccio “systemctl mask” a differenza dell’approccio “systemctl disable” permette di mantenere il servizio inattivo anche a seguito di aggiornamenti che volessero riabilitare il servizio.
Più hardcore (non veramente consigliato), se non hai intenzione di sfruttare abrt,
$ cd /lib/systemd/system
$ for i in fedora*storage* lvm2-monitor.* mdmonitor*.* abrt*.service auditd.service ; do sudo systemctl mask $i;done
Se il root filesystem è ext4 (guarda anche $ cat /etc/fstab) e non ci sono raid,
puoi aggiungere
rootfstype=ext4 libahci.ignore_sss=1 raid=noautodetect
in /etc/default/grub alla riga GRUB_CMDLINE_LINUX (sono necessari privilegi amministrativi), seguito dal solito grub2-mkconfig -o /boot/grub2/grub.cfg[/quote]
Spero riconsideri più benevolmente il mio atteggiamento, ambasciatore