Prima installazione su UEFI GPT fallita

Ma secondo me, se non crea la partizione EFI, allora il boot non è impostato su UEFI (o come si chiama), bensì bios legacy (o come si chiama).

Con una tabella delle partizioni msdos, old style, come saprai il numero di partizioni primarie è massimo 4, ossia, 3+1 estesa. All’interno dell’estesa si possono creare altre partizioni, chiamate partizioni logiche (che non possono essere partizioni col flag boot, se non ricordo male). Quel partizionamento va bene.

E anche il fatto che anaconda volesse creare la partizione biosboot (bios_grub), secondo me, è perché prima c’era una tabella delle partizioni GPT, ma appunto, con un bios legacy. Sei sicuro di non aver cambiato le impostazioni del BIOS dopo aver fatto la prima installazione? (Ovvero: c’era boot UEFI, Anaconda ha creato una tabella GPT e la partizione EFI, poi hai modificato il BIOS e hai messo boot legacy, bios legacy, come si chiama).

Io, perdonami, ma non ho ancora ben capito cosa vuoi ottenere. Così com’è ora puoi usare gparted e ridimensionare sda5. Sìcuramente con UEFI e una tabella GPT ci sono meno limitazioni se vuoi installare un secondo sistema in dual boot.
E non ho ancora capito se nel bios hai impostato boot UEFI o boot legacy :sweat_smile:. Questo è importante.

E fratello, noi cerchiamo di fare del nostro meglio per aiutarti, ma capisci che il problema è tuo e per noi non è facile darti consigli da lontano, non sappiamo che bottoni premi, com’è il bios, magari una cosa per te scontata per noi non lo è e viceversa, e nemmeno siamo esperti di help desk e call center. Sapessi io quante centinaia di installazioni ho fatto, e ancora non ho capito un sacco di cose :sweat_smile:

Di UEFI ne capisco molto poco, quasi zero, pero’ faccio questa riflessione: perche’ non posso installare fedora dopo avere installato gia’ un altro S.O. Linux senza che anaconda si metta a creare partizioni che io vorrei invece non come partizioni, ma, semplicemente, come directory interne alla /?
perche’ anaconda crea una partizione swap, quando gia’ ne esiste una?
Perche’ anaconda crea una partizione boot per grub, quando grub dovrebbe essere contenuto nella partizione sda1 di UEFI?
Io non so dare risposte alle mie stesse domande.
Ho provato allora ad installare fedora come primo S.O. partendo da una situazione UEFI con GPT, completamente priva di partizioni per lasciarmi guidare da anaconda ed ottengo sempre risultati per me illogici.

Voi dite che sbaglio sempre io. Benissimo, allora, partendo da un pc con disco fisso completamente vuoto, sono pronto ad eseguire passo passo la procedura corretta che mi potreste suggerire per ottenere una sistema con:
UEFI e tabella delle partizioni di tipo GPT
fedora installato sotto un unica directory con punto di mount /
grub installato nella sua sede naturale secondo le modalita’ UEFI, cioe’ grub-efi.

Con quanto sopra espresso, non sto ne’ lamentandomi, ne’ pretendere che risolviate i miei problemi al posto mio. Sto semplicemente dicendo che io non sono in grado di immaginare altri modi di procedere. Ho esaurito tutte le risorse di cui dispongo nella mia persona, posso solamente gettare la spugna.

Nessuno ha detto che sbagli. Ti è stato suggerito di fare in un determinato modo: lasciare il partizionamento automatico e successivamente ridimensionare le partizioni.

Siamo in due.

Semplicemente, nel BIOS (chiamiamolo così anche se è UEFI), di solito, ci sono due modalità: UEFI puro, appunto, e BIOS legacy. Quest’ultimo si comporta alla vecchia maniera, con MBR, limite di 4 partizioni primarie ecc. Se usi GPT come tabella delle partizioni, ma fai il boot BIOS legacy, anaconda si lamenta (o la creerà automaticamente) che vuole la partizione biosboot; e con BIOS legacy, la partizione EFI è inutile.
Con BIOS legacy e MBR, invece, sia la partizione biosboot che quella EFI sono entrambe inutili (non necessarie, non richieste).

Domanda numero 1.
Quando parti con la chiavetta USB, che finestra ti appare fra le due che vedi nella risposta 16?

Quel bios è impostato su legacy entra nel bios è abilita il csm salva è esci , se ti dà rogne , inserisci la chiavetta entra nel bios , è selezione boot uefi shell , è esegue il boot in efi , ma in teoria dovrebbe bastare quello mi sono letto tutto il manuale della tua scheda , è con il csm disabilitato , installa in mbr comunque , il partizionamento , che ha eseguito anaconda è giusto. UEFI non vine creato propio per quel motivo.

Forse ho capito dove agivo maldestramente: era il primo passo quello che mi faceva cadere, infatti nell’avvio della penna live, non selezionavo la riga "UEFI: nome_dispositivo, Partition1, bensì quella generica.
Stamattina ho finalmente letto bene tutte le righe della finestra del BIOS UEFI BOOT e mi sono accorto di avere sempre selezionato la riga sbagliata.
Sono così ripartito da zero assoluto, col disco SSD completamente vuoto, ho avviato l’installazione di fedora, con partizionamento custom, lasciando fare però tutto ad anaconda.
Ecco il risultato del comando parted -l:


Non mi piace che, oltre alla partizione di root ci siano anche una partizione /boot ed una partizione /home. Io ho sempre avuto tutto sotto controllo, a partire dalla /, in unico albero.
Non ne riesco a capire la praticità per l’utente e amministratore, allo stesso tempo. In una configurazione di tipo server, lo potrei capire per le postazioni client.

Molto bene.
Comunque da partizionamento custom

Quando premi su “Cliccare qui per crearli automaticamente”

Nel passo successivo

Puoi selezionare /home e premere su “-”, così non te la crea. Sempre nella stessa finestra puoi selezionare la root e scegliere la dimensione desiderata, premendo poi su “Aggiorna impostazioni”.
A quel punto premi su Fatto.

@alciregi
Ah, ho capito, però ormai che sono riuscito a configurare tutto, non tocco più niente. Alla prossima eventuale installazione, ci penserò.
Grazie.

@punico ottimo sono contento :slightly_smiling_face: però se rileggi tutti i messaggi , noterai che il post 16 credo , ti avevo scritto che avevi 2 scelte per avviare la chiavetta , si poteva risolvere già da li. Magari ti è sfuggito . :slightly_smiling_face: Buona fedora :slightly_smiling_face:

Sono punti di vista.
Guarda questo link, c’è una discussione che continua in ques’altro link fra sviluppatori su come e se ripensare il partizionamento di default di Fedora Workstation.
Per Fedora Server il partizionamento è diverso.

Comunque. La partizione /boot separata non so bene a cosa serva, sicuramente se usi la cifratura, /boot deve starne fuori, e non so se ci sono altri motivi.
Inece avere la /home separata a cosa serve? Per esempio mi è capitato giusto pochi giorni fa di aver fatto casino cancellando la directory /var/lib/rpm, non riuscendo a venirne fuori, e non avendo nemmeno tempo di stare a sistemare, ho reinstallato tutto, senza però formattare la /home. In pochi minuti mi sono ritrovato con tutti i documenti e le configurazioni al loro posto, un sistema nuovamente funzionante, e l’unica cosa che ho dovuto fare è stata quella di installare qualche pacchetto.

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Sicuramente, la tensione nervosa era così alta che non visto, mentalmente, il suggerimento. Nel frattempo ho fatto un pò di muscoli :laughing:

@alciregi
Si, ho letto. Personalmente spero che venga rivisto per lasciare una certa libertà di strutturazione all’utente finale; nessuno, meglio di lui può sapere come gli sia più consono organizzare il proprio ambiente desktop, compresa la figura dell’amministratore di sistema che secondo me dovrebbe avere un profilo diverso dall’utente. Può essere anche pratico che all’installazione l’utente venga creato come utente-amministratore, ma mi pare anche pericoloso.
Comunque, finezze a parte, sono contentissimo del risultato finale raggiunto. A me fedora piace tantissimo e ne riconosco le qualità sin dal 2008, quando ho incontrato linux per la prima volta. Da allora gli ho assegnato sempre una partizione nel mio pc. :grin: